Mission

Qual è la mission?

Giuste le premesse, la Fondazione nasce per declinare attraverso la costituzione di indici ed elementi di prediction, le analisi del cambiamento climatico.

Pone al primo posto la qualità delle acque marine: il mare è la prima trincea ove il climate change si riverbera, in termini di riscaldamento progressivo delle acque, di mutazioni delle correnti, di innalzamento dei livelli marini dovuti alla riduzione della criosfera. Ma anche di sopravvivenza delle attività economiche legate al mare quali la pesca e l’acquacoltura. La fondazione, quindi, intende operare su tali ambiti con analisi della qualità chimico fisica delle acque marine volte alla creazione di indici che rappresentino da un lato la capacità di sopravvivenza di una biodiversità autoctona, ma anche la capacità economica del singolo specchio d’acqua destinato ad ospitare attività di acquacoltura o di pesca.

Non solo, ma detti indici consentono anche di misurare la qualità biologica delle acque, in altri termini misurare la capacità di ospitare determinati allevamenti o di cattura di determinati stocks, od infine valutare quantità e qualità del primo anello della vita acquatica che è il fitoplancton.

Con analogo approccio, la fondazione intende creare, con autonoma attività di modeling, quegli indici di prediction citati in premessa, per misurare le perdite produttive di alcuni settori economici e di converso il miglioramento dei livelli di crescita di altri settori, talora innovativi, con la creazione di modelli econometrici. In ultima analisi, visti gli orientamenti del mercato assicurativo, tali indici possono consentire agli operatori economici anche l’utilizzo di nuovi strumenti di risk hedging.

Come persegue la mission?

Al fine di centrare la propria mission, la fondazione si è dotata di un comitato scientifico che vede la presenza del Dr. Francesco Paesanti, biologo marino, della Prof.ssa Lara Maistrello, entomologa UNIMORE, del prof. Fabian Capitanio, economista Università Federico II Napoli.

Per la tipologia articolata dei settori oggetto di attenzione, allo stato la fondazione non gestisce propri laboratori di ricerca autonomi, ma coopera con altri enti che le mettono a disposizione strutture e materiali. Così come beneficia dell’apporto del proprio presidente Giovanni Casadio, in tema di know how maturato in qualità di Weather Risks Scientist and Analist.

Partecipa a bandi e concorsi per l’aggiudicazione di progetti di ricerca, quali quello presentato in cooperazione con l’università di Bologna BiOstrea per l’allevamento biologico delle ostriche piatte Ostrea edulis, o il progetto di ricerca presentato sia alla regione Emilia Romagna che al MIPAAF per la costituzione di un osservatorio sulla stato di salute delle acque dell’Adriatico e per l’analisi dei parametri atti ad attivare le misure di sostegno previste per la pesca e l’acquacoltura dal corrente FEAMP.